Titolo: Sentiero didattico-naturalistico carsico attrezzato anche per non vedenti
Asse prioritario di riferimento: Cooperazione economica
Misura: Misura 2.2 - Cooperazione transfrontaliera nel settore del turismo
Codice/Acronimo: AAFVG222010
Beneficiario: Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Partner: Associazione dei forestali del Carso (Sežana) Ente per le foreste sloveno - Unità regionale Sežana
Descrizione: Il progetto realizza nel comprensorio boschivo di Basovizza un sentiero altamente tecnologico, attrezzato prevalentemente per non vedenti, ipovedenti, disabili e persone con difficoltà motorie. Il bosco Igouza è molto frequentato da escursionisti, sportivi e persone anziane - essendo per lo più pianeggiante; risulta già attraversato da una viabilità forestale e da sentieristica ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici da Trieste. Il sentiero intitolato a Josef Ressel attraversa una zona rimboschita dai forestali austriaci che proprio in questa zona avevano creato, sin dal 1830, il centro operativo di tutto il rimboschimento del Carso triestino. L’itinerario recupera, così, i sentieri storici collegandoli con le piste recentemente realizzate dal Corpo Forestale. Basovizza è oggi un importante polo nel campo della ricerca scientifica, sede dell’Area di Ricerca del Sincrotrone: in questo contesto è nata l’idea di coniugare il sentiero a tale realtà, mediante l’inserimento di una tecnologia d’avanguardia a basso impatto ambientale. Attraverso la collaborazione della Sezione regionale dell’Unione Ciechi è stato possibile applicare al sentiero forestale una tecnologia innovativa a raggi infrarossi che permette, tramite un apposito sitema di trasmettitori e ricevitore, di ottenere informazioni vocali (in italiano, inglese o sloveno) sulla direzione e sulle peculiarità ambientali e storiche del territorio attraversato. Il percorso, nel suo complesso, prevede una lunghezza totale di circa quattro km collegando Basovizza all’Equile di Lipica- Lipizza, dove da anni viene praticata anche l’ippoterapia per i non vedenti. Nello specifico, il progetto ha contribuito a rendere percorribile il tratto italiano, che presenta uno sviluppo di circa due km.