Titolo: Dalla terra divisa al confine-ponte. Frattura e collaborazione nelle aree di confine tra Italia e Jugoslavia nel secondo dopoguerra (1945 - 1965).
Asse prioritario di riferimento: Risorse umane, cooperazione e armonizzazione dei sistemi
Misura: Misura 3.2 - Cooperazione nella cultura, nella comunicazione, nella ricerca e tra istituzioni per l’armonizzazione dei sistemi
Codice/Acronimo: AAFVG332283
Beneficiario: Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
Partner: Consorzio culturale del Monfalconese (S. Canzian d'Isonzo) Museo di Nova Gorica Istituto per la storia contemporanea (Ljubljana) Biblioteca nazionale slovena e degli studi (Trieste) Istituto politecnico "Nova Gorica" SLORI - Slovenski raziskovalni inštitut / Istituto sloveno di ricerche (Trieste - Trst) ZEKSP - Centro di ricerche scientifiche - Università del Litoriale (Koper-Capodistria)
Descrizione: A partire dagli anni Novanta, sull’onda dei mutamenti politici innescati dalla fine della contrapposizione estovest, la tormentata storia del confine orientale dell’Italia tra la Seconda Guerra Mondiale ed il “lungo dopoguerra” ha improvvisamente assunto una posizione di grande rilievo nel dibattito sull’identità nazionale italiana. Si è trattato di una netta inversione di tendenza rispetto ai decenni precedenti, nel corso dei quali le vicende della frontiera orientale erano rimaste per molti versi coperte da un cono d’ombra. L’attenzione degli studiosi si era concentrata principalmente su alcuni nodi più drammatici, mentre molti altri problemi rimasero irrisolti; manca, al riguardo, un quadro di riferimento complessivo che interessi l’intera area di frontiera e permetta di cogliere i connotati essenziali di una vicenda storica che presenta caratteri di originalità. Il presente progetto di ricerca nasce al fine di perseguire tale obiettivo, individuando due categorie fondamentali - la “terra divisa” e il “confine ponte” - che individuano le tappe fondamentali di un processo storico che interessa il periodo intercorrente tra la metà degli anni Quaranta e la metà degli anni Sessanta. Nello specifico, il progetto mira a ricostruire i passaggi essenziali di tale itinerario, possibile considerando in una prospettiva unitaria l’intero territorio coinvolto. In considerazione dei limiti di tempo e di risorse, la ricerca privilegia soltanto alcuni filoni strategici e, nella fattispecie, quelli della costruzione del nuovo sistema politico (in Italia, la democrazia; in Slovenia, il comunismo), del ruolo delle Amministrazioni Militari Alleate e del dibattito sull’inserimento delle aree di frontiera nell’economia nazionale e sulle loro prospettive di sviluppo.