Titolo: OviLatVeSlo - Progetto di ricerca sul patrimonio ovino da latte transfrontaliero, sulle tecniche produttive e sulla qualità dei prodotti ottenuti con trasferimento dei dati acquisiti alla filiera.
Asse prioritario di riferimento: Cooperazione economica
Misura: Misura 2.3 - Cooperazione transfrontaliera nel settore primario
Codice/Acronimo: BBVEN223515
Beneficiario: Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
Partner: Dipartimento di scienze animali - Università degli Studi di Padova Istituto per l'agricoltura e le foreste - Camera per l'agricoltura e le foreste (Celje)
Descrizione: Il progetto mira ad approfondire la conoscenza della situazione dell’allevamento ovino in provincia di Venezia e nell’area slovena partner. A tal proposito si intende monitorare il settore del latte ed, in particolare, il sistema di allevamento, le razze allevate, la qualità del latte prodotto e dei formaggi ottenuti, in modo tale da conoscere con maggiore precisione le componenti della filiera produttiva. Nella fase iniziale vengono identificate le zone di produzione e di consumo dei formaggi pecorini puri e misti, collegandole con le zone limitrofe e/o similari nel Veneto ed in Slovenia. A tal fine risulta utile analizzare e conoscere le razze che attualmente e storicamente vengono allevate per la produzione di questi formaggi, anche per conoscere i loro legami con il territorio. Successivamente si provvede all’analisi dei sistemi di allevamento, dell’alimentazione, del ciclo produttivo, delle caratteristiche del latte (chimiche, organolettiche e casearie), delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura, dei sistemi di vendita del formaggio, senza peraltro sottovalutare le caratteristiche degli utilizzatori intermedi e finali. Si ottiene così una chiara identificazione dei prodotti, che consente l’aggiornamento dell’elenco nazionale e l’accesso ad eventuali deroghe in materia igienico-sanitaria. Le deroghe che legittimano le pratiche tradizionali sono, infatti, definite con decreto per ciascun prodotto tradizionale, tenendo conto dell’igienicità della produzione ed assicurando che il prodotto finale risponda ai requisiti di salubrità e sicurezza. In tal modo si potrà recuperare la tradizione produttiva anche presso i ristoranti e gli agriturismi.